70mila firme depositate per il salario minimo.

Lo scorso 28 novembre una delegazione di Unione Popolare, cui hanno preso parte, tra gli altri, il portavoce nazionale Luigi De Magistris, il segreta-rio nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo, Paolo Ferrero, il responsabile nazionale Lavoro PRC Antonello Patta, il portavoce di Potere al Popolo Giuliano Granato e il segretario regionale PRC lombardo Fabrizio Baggi, ha depositato in Senato, congiuntamente  a USB, più di 70 mila firme  raccolte in sostegno alla proposta di legge d’iniziativa popolare sulle disposizioni in materia di salario minimo, di cui 749 provenienti dalla nostra provincia (raccolte da Rifondazione Comunista e Unione Sindacale di Base): 345 dal cremasco,  345 dal cremonese e 59 dal casalasco. Si è trattato di un lavoro molto intenso che ha coinvolto, oltre che le organizzazioni proponenti (Unione Popolare e USB), anche altre forze politiche e sindacali che hanno dato la loro adesione a questa campagna costituendo un vero e proprio comitato sostenitore composto da: Le Radici del Sindacato (Sinistra CGIL), Confederazione Unitaria di Base, Sinistra Anticapitalista, Partito Comunista Italiano, docenti universitari come Tomaso Montanari, giornalisti  come Roberto Ciccarelli, personalità della cultura e dello spettacolo come Moni Ovadia e altri. Iniziata il 2 giugno scorso, data scelta non a caso per ricordare che la Repubblica che si festeggia quel giorno è fondata sul lavoro, la raccolta firme ha avuto luogo in ogni parte d’Italia nel corso di varie manifestazioni e davanti a luoghi di sfrutta- mento come fabbriche, locali e stabilimenti balneari fi no ad arrivare alle piazze cui Unione Popolare ha preso parte in occasione dello sciopero generale proclamato da CGIL e UIL contro la legge di bilancio del 17 novembre, in occasione del quale ha terminato la raccolta. Ai nostri banchetti abbiamo potuto constatare direttamente come si tratti di un tema molto sentito dalla gente che vive sulla propria pelle le conseguenze dei bassi salari; in Italia ci sono infatti milioni di lavoratori che vivono con stipendi da fame anche di 4/5 euro l’ora insufficienti per arrivare a fi ne mese e quindi permettere loro di progettare il proprio futuro e mettere su fa- miglia. Tanti di loro, quando sono venuti a firmare, si sono intrattenuti per parlare delle loro esperienze e testimonianze. In questi mesi Unione Popolare, piccola organizzazione nata poco più di un anno fa e ancora in crescita, ha consentito agli sfruttati e alle sfruttate di poter dire basta alla loro condizione firmando una proposta di legge che fissi un salario minimo di 10 euro lordi l’ora per tutti agganciato all’inflazione affinché  non perda valore dimostrando quanto sia ancora utile oggi l’esistenza delle forze di Sinistra e comuniste come UP e Rifonda-zione, per quanto deboli e inca-paci d’incidere possano essere fuori dalle principali istituzioni politiche del paese. Ora il Senato, una volta accertato il superamento delle fi r- me necessarie, sarà tenuto ad assegnare alla Commissione competente il testo della pro-posta che dovrà cominciare ad esaminare entro un mese e concludere entro tre mesi, pena il passaggio immediato della discussione in aula.

Dal momento che il governo e la sua maggioranza in questi mesi sono stati completamente sordi ad ogni ipotesi di fissare un salario minimo per legge (anche di fronte alle firme raccolte dall’opposizione parlamentare in appoggio alla propria proposta differente dalla nostra), non nutriamo illusioni sulle sorti della nostra legge, per cui sarà necessario portare avanti la battaglia nelle piazze per sollecitare il Parlamento a legiferare in controtendenza rispetto a quanto fatto finora.

Nel frattempo prosegue la raccolta firme per la proposta di legge d’iniziativa popolare presentata da USB per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e lesioni gravi e gravissime alle lavoratrici e ai lavoratori, necessaria per contrastare un altro fenomeno drammatico: quello delle morti sul lavoro. Come Partito della Rifondazione Comunista abbiamo aderito a questa campagna e affiancati da USB in questi mesi nella raccolta firme e continueremo il nostro impegno affinché anche questa proposta di legge arrivi nelle aule parlamentari.

Simone Antonioli.